Stop al lavoro in condizioni di caldo estremo: cosa prevede la nuova ordinanza
Dal 2 luglio 2025, entra in vigore in Emilia-Romagna un’importante misura di prevenzione per la salute dei lavoratori esposti al sole nelle ore più calde. Con l’ordinanza n. 150 del 30 giugno 2025, la Regione impone lo stop alle attività tra le 12:30 e le 16:00, nei giorni in cui il livello di rischio è classificato come “ALTO”.
Settori coinvolti
Il provvedimento riguarda in particolare i seguenti settori:
- Cantieri edili e affini
- Agricoltura
- Florovivaismo
- Piazzali della logistica
Queste attività, spesso svolte all’aperto e sotto il sole diretto, rappresentano un rischio elevato per i lavoratori durante le ondate di calore.
Durata della misura
L’ordinanza resterà in vigore fino al 15 settembre 2025, salvo revoca anticipata da parte della Regione Emilia-Romagna.
Perché questa decisione?
La misura mira a proteggere la salute dei lavoratori dal rischio di stress termico, colpi di calore e altre patologie legate all’esposizione prolungata alle alte temperature. Le ondate di calore estive, sempre più frequenti e intense a causa dei cambiamenti climatici, rendono necessario un intervento normativo mirato.
Leggi l’ordinanza ufficiale
Clicca qui per leggere l’ordinanza n. 150 del 30 giugno 2025 (PDF)
Conclusione
Questa ordinanza rappresenta un importante passo verso una maggiore tutela dei lavoratori durante i periodi di caldo estremo. È fondamentale che le aziende interessate si adeguino prontamente, per garantire la sicurezza e il benessere sul luogo di lavoro.
Inoltre, esattamente come dirigenti e preposti, il datore di lavoro è tenuto a partecipare a costanti corsi di aggiornamento (disponibili ogni 2 anni) per mantenersi informato sulle disposizioni da seguire e, soprattutto, da “far seguire”. Infatti, la salvaguardia dei dipendenti parte proprio dall’alto: grazie a una conoscenza approfondita dell’argomento, le regole possono essere impartite per una migliore gestione dell’impresa e del flusso di lavoro.
Tuttavia, chi non obbedisce all’obbligo di legge incorre in un doppio regime sanzionatorio, o più precisamente:
- I datori di lavoro, dirigenti e preposti rischiano l’arresto dai 2 ai 4 mesi o un’ammenda da un minimo di 1.474,21 euro a un massimo di 6.388,23 euro (da 2.500 a 6.400 euro nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare);
- È possibile incorrere nella sospensione dell’attività in caso di violazioni gravi, come la mancata redazione del documento di valutazione dei rischi, del piano di emergenza ed evacuazione o quello relativo ai dispositivi di protezione individuale.